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Addio a Vittorio Taviani un grande protagonista del cinema italiano. Col fratello Paolo ha firmato capolavori come 'Padre padrone' e 'Cesare deve morire', fino a 'Maraviglioso Boccaccio' e 'Una questione privata'. Aveva 88 anni ed era malato da tempo. Cordoglio del mondo del cinema


Paolo e Vittorio Taviani

 

 

 

 

 

 
 
 
 

 

 

 
 
 
 
 
 
 

Vittorio Taviani era nato il 20 settembre del 1929 a San Miniato, Pisa. Con il fratello Paolo, ha realizzato opere significative del cinema italiano.

Vittorio ha frequentato la facoltà di Legge all'università di Pisa e nel frattempo, insieme al fratello anima il cineclub della città, organizzando proiezioni anche a Livorno. Con loro c'è l'amico ex partigiano Valentino Orsini. Vittorio nel 1954 abbandona gli studi e, con il fratello Paolo e l'amico Orsini, realizza una serie di documentari a sfondo sociale. È di questo periodo il documentario San Miniato, luglio '44, scritto con la collaborazione di Cesare Zavattini. Nel 1960 firmano L'Italia non è un paese povero, tre puntate per la tv dirette da Joris Ivens. Fu un documentario dal destino travagliato sulle conseguenze della metanizzazione nel nostro paese.

Poi nel 1962 ci fu il debutto nel lungometraggio con un 'Uomo da bruciare' firmato da i due fratelli Taviani e dall'amico Orsini. Il film interpretato da Gian Maria Volonté, è ispirato alla vita di Salvatore Carnevale, bracciante sindacalista socialista di Sciara, in provincia di Palermo, assassinato da killer nel 1955. Il film vince il Premio della Critica alla Mostra del cinema di Venezia. Seguirà il film a episodi 'I fuorilegge del matrimonio' (1963), Dopo questo film si interrompe il sodalizio con Orsini. Seguono quindi film memorabili, come i 'Sovversivi (1967) Sotto il segno dello scorpione (1969), sempre con protagonista Gian Maria Volontè. 'San Michele aveva un gallo' (1972) vince il Premio Interfilm a Berlino. Dopo 'Allosanfan'   del 1974, con Marcello Mastroianni e Lea Massari, con la biografia di Gavino Ledda nel '77realizzano  'Padre padrone' col quale conquistano Palma d'Oro e Premio della Critica al Festival di Cannes: a consegnarla è il presidente della giuria Roberto Rossellini. Al film viene inoltre assegnato un David Speciale e un Nastro d'Argento. La carriera di Vittorio e Paolo Taviani, continua con Il prato (1979) e La notte si San Lorenzo (1982), la storia drammatica di un gruppo di uomini e donne che fuggono dai tedeschi nel tentativo di raggiungere una zona occupata dagli alleati; la musica è di Nicola Piovani, che farà conquistare ai due autori Gran Premio della Giuria a Cannes, David e Nastri d'Argento per la regia e la sceneggiatura.

Insieme nell'84 come mebri della giuria a Venezia, nello stesso anno adattano quattro novelle di Pirandello in Kaos ed è ancora David di Donatello e Nastro d'Argento per la sceneggiatura, scritta con Tonino Guerra. Nell'86 ebbero il Leone d'oro alla carriera Seguono 'Good Morning, Babilonia' (1988),'Il sole anche di notte'   (1990, presentato fuori concorso a Cannes),'Fiorile' (1993), 'Le affinità elettive' (1996), ispirato all'omonimo romanzo di Goethe. Seguono 'Tu ridi'  (1998) film a episodi, seguìto dalle miniserie tv 'Resurrezione '(2001) e Luisa Sanfelice (2004). Nel 2007 è la volta di ' La masseria delle allodole' dal romanzo di Antonia Arslan, ambientato nel 1915, le vicende di una famiglia armena in Anatolia all'epoca del genocidio armeno.

A 83 anni, un nuovo, importante riconoscimento: nel 2012 insieme al fratello vince l'Orso d'Oro al Festival di Berlino (mancava al cinema italiano dal 1991, quando andò a La casa del sorriso di Marco Ferreri) con Cesare deve morire: girato in stile docu-drama, segue la messa in scena del Giulio Cesare di Shakespeare a opera dei detenuti del carcere di Rebibbia, diretti dal regista teatrale Fabio Cavalli.

Nel 2014, è uscito Maraviglioso Boccaccio: ambientato nel 1348, mentre la peste infuria a Firenze, Paolo e Vittorio Taviani hanno adattato cinque novelle del Decamerone alle esigenze del XXI secolo, cercando un confronto con le paure dei giovani contemporanei.
Il loro ultimo film è stato Una questione privata, del 2017. Il film ritrova l'ambiente delle Langhe che Fenoglio descrive nelle sue pagine e quell'esperienza drammatica ma fondante che lo scrittore ha vissuto da ragazzo, ma che anche i fratelli indirettamente hanno conosciuto attraverso il loro primo documentario San Miniato '44, sulla strage nazista nella loro città natale.